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Miracolo Todi Ciucci in campo a 62 anni


Il segreto della longevità sta nell’occhio. Non di tigre, però. Quello di pavone. “E’ vero - sorride Claudio Ciucci -. Per tenermi in forma, il venerdì mi alleno dando il rame agli olivi. Quest’occhio di pavone qui me li ha fatti ammalare tutti. E’ un fungo. E io spendo, spendo, spendo e di olio nemmeno l’ombra. Vabbè”. E, venerdì, non c’era nemmeno il sole. Si consolerà, però, domenica il buon Claudio esordendo inEccellenza col suo Todi a 61 anni e 7 mesi nella sfida in trasferta a Ponte San Giovanni. “Conti, col suo inconfondibile accento palermitano, lo ha accennato in settimana ‘secondo me hai 55-60 minuti nelle gambe’. E io ho sorriso”. Sotto gli immancabili baffoni. “Avrei voluto esordire prima, ma è giusto che abbiano giocato i ragazzi - confessa il più attempato dei tesserati dell’Umbria -. Adesso che l’obiettivo è raggiunto, il tecnico e la società hanno deciso di concedermi questa possibilità”. L’ultima? “Credo proprio di sì - conferma Ciucci -, qui il fine settimana si tolgono le frasche delle tagliature, non posso stare via la domenica dalle 10 di mattina alle 19 di sera. E poi, così, ho chiuso il cerchio...”. Cioè? “Dopo 40 anni in Seconda e Terza categoria e prima di appendere gli scarpini al chiodo - spiega il buon Claudio -, volevo tornare a giocare nella mia Todi dove ho iniziato a 13-14 anni e con cui ho disputato anche alcune gare in Promozione (esordio a 18 anni contro il Si.La. di San Sisto, ndr). E poi perché volevo il mio piccolo record: dopo aver esordito in Prima categoria l’anno scorso col Quadrelli, mi mancava solo una presenza in Eccellenza. Così ho giocato in tutte le categorie regionali. Oh, ma se gioco...”. Domenica a Ponte San Giovanni gli toccherà la maglia numero 11 di Alessandro Tascini che è squalificato? “Sarebbe un onore perché in carriera è sempre stata la mia - aggiunge -, ma se entrassi nella ripresa andrebbe benissimo lo stesso. Conti sa cosa fare, è uno di poche parole ma quelle giuste. E io ho imparato con lui più in questi ultimi 4 mesi che in 40 anni di pallone”. Ma ora riposo. “Altrimenti a domenica non ci arrivo. E, ogni volta che ho saltato un allenamento, Tarpani e gli altri mi hanno tempestato di chiamate, pensando che fossi morto - chiosa -. In fondo, alla mia età, il rischio c’è”.

Fonte: Corriere dell'Umbria

TOMMASO RICCI

25/Aprile/2015 - 14:18


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